venerdì 13 settembre 2013

Immergersi con poca zavorra

1. A cosa serve la zavorra
2. Perché è meglio scendere più leggeri possibile
3. Il giusto peso della zavorra
4. Consigli e trucchi per scendere con poca zavorra


1. A cosa serve la zavorra

La zavorra, durante un'immersione, serve per tenerci sott'acqua. Senza zavorra, a causa della positività delle mute, non potremmo restare sotto la superficie neanche scaricando completamente il GAV. L'osservazione può sembrare banale, ma per molti sub non è così ovvio che la zavorra non serve, per esempio, per discendere in acqua, visto che spesso i principianti hanno difficoltà in fase di discesa anche usando tantissimi pesi.
Un'altra utilità, secondaria, della zavorra, è quella di aiutare a distribuire meglio il peso del subacqueo, per migliorare l'assetto. Ovviamente per tale ruolo sarebbero sufficienti piccoli pesi, e non i vari chili di zavorra di solito impiegati nelle immersioni.

2. Perché è meglio scendere più leggeri possibile

Più pesanti siamo in acqua, più aria dobbiamo mettere/togliere del gav per variare l'assetto. Questo fa sì che sia più difficile stare in assetto, e determina anche un aumento del consumo dell'aria.

3. Il giusto peso della zavorra

Come già detto, la zavorra ci deve permettere di restare sott'acqua, senza appoggi esterni, in qualsiasi momento dell'immersione.
Per maggiore chiarezza, faccio un esempio: immaginate di essere alla fine di un'immersione dalla barca al mare. Succede qualche incidente imprevisto che vi fa permanere troppo in profondità e vi fa uscire dalla curva di sicurezza. L'aria che avete vi basta al limite per la sosta di decompressione. A questo punto interrompete l'immersione, risalite alla quota deco (supponiamo 3 m) e vi fermate per i minuti di deco calcolati dal computer, respirando la poca aria rimanente nella bombola. Durante questo intervallo non avete nessun punto di appoggio quale catena etc (siete in mare aperto, non siete tornati alla barca). Questa è la situazione di massima positività che vi possa capitare, visto che:
a) non avete più il peso dell'aria compressa nella bombola
b) siete vicini alla superficie, quindi la vostra muta non è compressa dalla pressione dell'acqua, e quindi è al suo massimo di positività (vi da il massimo di "spinta" verso la superficie).
Cosa succederebbe se durante la sosta deco non riusciste a mantenere la quota e riemergereste troppo presto? Il rischio di MDD sarebbe altissimo!
Eco quindi a voi la risposta alla domanda "quanta zavorra mi serve": dovete scendere in acqua con i pesi che vi permettono di rimanere immersi (quindi in assetto neutro) a 3 metri sotto la superficie, con 10-20 bar nella bombola e il gav (ed eventualmente la muta stagna, se ne usate una) completamente scarico.
Nel caso si utilizzassero delle bombole di fase, la pesata va fatta SENZA considerare l'eventuale assetto negativo di tale bombole. Va presa invece in considerazione l'eventuale spinta positiva delle bombole vuote. In ogni caso sarebbe auspicabile non usare mai bombole che possano diventare positive durante l'immersione.

4. Consigli e trucchi per scendere con poca zavorra

Se avete fatto bene la pesata, all'inizio dell'immersione dovreste essere leggermente negativi (avrete la bombola piena, quindi più pesante).
Spesso i principianti fanno fatica a scendere nei primi metri (in seguito è più facile, in quanto si diventa sempre più negativi man mano che la muta si comprime per effetto dell'aumento della pressione ambientale).
Ecco di seguito alcuni consigli per facilitare la discesa iniziale:
- Posizionatevi in verticale, con le gambe vicine e le punte delle pinne rivolte verso il basso; in questo modo sarete più idrodinamici e sarà più facile scivolarare sotto l'acqua
- Svuotate bene il GAV; Alzate la frusta e anche leggermente la spalla sinistra, e azionate lo scarico; spostate leggermente il gav per eliminare l'eventuale aria residua; nel dubbio scaricate anche le valvole di sfogo;
- espirate lentamente, cercando di svuotare i polmoni; a questo punto dovreste iniziare a scendere piano
- inspirate sempre lentamente, senza riempire completamente i polmoni; espirate di nuovo svuotando i polmoni; dopo due tre atti respiratori dovreste essere già scesi di due-tre metri
- a questo punto potete iniziare a respirare normalmente; La pressione dell'acqua dovrebbe aver già "schiacciato" la muta in modo di farvi diventare più negativi

Alcuni trucchi:
- nel caso in cui dovreste avere ancora delle difficoltà a scendere, aiutatevi con la cima della barca; a tal proposito è consigliabile iniziare la vostra discesa nelle vicinanze della cima
- per respirare come consigliato sopra, è importante che siate tranquilli; se siete un po' affannati farete fatica a respirare con metà del volume polmonare; provate a rilassarvi nelle fasi immediatamente precedenti alla discesa, per esempio allagandovi la faccia senza la maschera, per poi guardare un po' sotto appena rimessa la maschera, ma prima di scendere; spesso l'aver intravisto le bellezze del fondale che vi aspettano sotto vi rilassa di colpo
- un altro fattore che impatta sulla discesa sono le manovre di compensazione; in particolare la Valsava tende a riempire i polmoni, facendovi stare positivi per qualche secondo, e rischiando di farvi tornare su dopo che siete scesi di 1-2 m; provate a pre-compensare (cercate di aprire le trombe di Eustachio PRIMA di iniziare a scendere); abituatevi anche ad usare delle tecniche alternative, quali la deglutizione, il movimento della mascella, etc, per evitare l'aumento momentaneo del volume della cavità toracica generato dalla manovra Valsava.




2 commenti:

  1. Dovendo fare deco, si usa sempre più spesso fermarsi a 6m anziché 3m, poiché è più facile a tale quota mantenere un assetto neutro, pur avendo necessità di permanervi per un tempo superiore a quello previsto.

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  2. Giusta osservazione, ma ritengo comunque necessario che la pesata sia fatta in modo di permettere l'asseto neutro anche a 1 m sotto la superficie, per ragioni quali:
    - La risalita a 1 m al minuto è consigliata, sopratutto in caso di immersioni con decompressione
    - In alcuni casi (sensazione di freddo, eccessiva fatica, etc), poter fare l'ultima sosta di decompressione qualche metro sopra permette di finire l'immersione in anticipo, evitando di dover gestire un eventuale malore.

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